Paolo Fuligni, uscito tra i primi dalla prima facoltà di Psicologia
aperta in Italia - a Roma - ha accumulato oltre 40 anni di professione.
Ha lavorato nella sanità pubblica per molti anni - tossicodipendenze e
consultori – per poi dedicarsi esclusivamente alla libera professione
come psicoterapeuta nei suoi studi di Livorno, Piombino e Cecina.
Per lungo tempo i disturbi sessuali di origine psicologica sono stati trattati con approcci di carattere psicoanalitico. La psicoanalisi freudiana – strettamente legata ad una teoria sessuale dei processi psichici – sembrava infatti la più idonea per indagare i pregressi traumi e/o i conflitti nascosti nell'inconscio che – sempre secondo tale teoria – sarebbero stati la causa delle difficoltà sessuali dei pazienti.
Ma il mondo cambia e, con esso, cambiano le esigenze, la formazione ed il
pensiero delle persone. E cambiano anche le teorie, naturalmente.
Nuove
teorie della personalità si sviluppano e le idee freudiane non reggono il
confronto con le più recenti scoperte. Nuove tecniche di psicoterapia
nascono per far fronte alla domanda di rapida e pronta risoluzione dei
problemi. Sigmund Freud e la sua teoria psicoanaitica appartengono
fatalmente al XIX° secolo e ad un'epoca particolare e lontana.
Quella attuale è un'epoca fondata sull'alta tecnologia, sulla massima velocità e sul dominante valore del tempo. Non si possono impiegare anni – talvolta anche decenni – per superare un disturbo psichico. Figuriamoci poi se questo disturbo riguarda la sfera sessuale e compromette l'intimità e l'unione della coppia.
Quanto si può attendere che il partner riesca a risolvere una disfunzione sessuale? Tre mesi? Sei mesi? Un anno? Il tempo diventa il nemico da battere e la terapia deve essere in ogni modo velocizzata. Le cause profonde – quelle che richiederebbero lunghe e difficoltose analisi – perdono di interesse. In parte perché non c'è garanzia che l'individuazione di tali "cause" produca effettivamente la remissione del disturbo. In parte perché si dubita che tali "cause profonde" debbano necessariamente esistere. In altre parole, ci possono essere disturbi anche senza antichi traumi e/o profondi conflitti.
L'ansia da prestazione o le difficoltà di relazione sono spesso la principale causa del disagio sessuale e non sono necessariamente correlate ad un passato problematico. Nasce così in psicologia clinica lo slogan "sostituire i come ai perché"; ovvero, cerchiamo "come" eliminare il disagio e smettiamo di perder anni a cercarne il "perché".
La cosiddetta "Terapia sessuale", introdotta dalla sessuologa americana
Helen Singer Kaplan, rientra a pieno titolo in questo innovativo approccio.
Partendo dalla necessità di far presto per "salvare la coppia” e dalla
ricerca del "come", la Kaplan propone una terapia breve che, attraverso un
processo graduale di tranquillizzazione dei soggetti rispetto alle
situazioni erotiche (una serie di esercizi o, meglio, di giochi erotici)
riesca a ridurre l'ansia e i relativi "blocchi" aiutando la coppia a trovare
una propria sessualità serena e gratificante.
Attuata con l'ausilio di un apposito manuale illustrato e rigidamente programmata per durare il minor numero possibile di sedute, la Terapia Sessuale è probabilmente l'approccio più utilizzato al mondo per risolvere i più diffusi problemi sia maschili che femminili come, ad esempio, disfunzione erettile e eiaculazione precoce nell'uomo e vaginismo e anorgasmia nella donna.
©2019 Paolo Fuligni - Psicologo Livorno - Cecina
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